Centenaria

Centenaria

Lievitati

Avresti compiuto 100 anni.
Dico, 100.
Un secolo.
Fa strano pensarci, immaginare quante cose siano cambiate.
Di certo i tuoi genitori non si sono fatti un selfie in sala parto e dubito fortemente che siano andati insieme dal ginecologo, tutti i mesi, per vedere i tuoi progressi.
Non hanno nemmeno postato una foto su Facebook, Instagram o Twitter.
Per cercare il tuo nome non sono andati su siti strani valutando i vari significati, hanno semplicemente dato un'occhiata al calendario e sì, ti hanno chiamata proprio come lei.
Lucia.
Non ho mai capito se l'avessero fatto per comodità o se l'avessero premeditato.
Non te l'ho mai chiesto.
Da bambina pensavo fosse il tuo di giorno, come se il 13 di dicembre fosse stato istituito appositamente per te e non per quell'altra, di Lucia.
Quando sei nata tu non esistevano le guerre su latte artificiale o materno, tornata da scuola dovevi lavorare nei campi con i tuoi genitori e di università neanche a parlarne.
Figuriamoci di portare a casa dei fidanzati.
Anzi, mi correggo.
Figuriamoci a parlare di fidanzati.
Niente convivenza, niente "non ci vogliamo sposare, facciamo un figlio e vediamo", niente "io venerdì sera esco con le amiche, tu prepara la cena al pupo".
Non avevi tempo per fare la manicure, di andare dall'estetista o uscire a fare un giro di shopping ignorante.
Inorridiresti nel vedere quanto cibo si spreca al giorno d'oggi, tu che durante la seconda guerra mondiale ricordi il cibo razionato.
Per carità, alcune cose ti avrebbero fatto comodo.
Tipo, se avessi avuto un cellulare probabilmente avresti potuto tenere tutti sotto stretto controllo. Magari guardando delle video-ricette avresti migliorato la tecnica del tuo risotto, ahimé, al limite dell'immangiabile. Magari ti saresti pure divertita a fare dei selfie con noi nipoti o a fantasticare guardando foto di paesi nei quali non saresti mai andata.
Ah, e sappi che di telenovele ce ne sono sempre meno, ne saresti davvero delusa. La nostra Manuela ormai é solo un lontano ricordo.
100 anni.
Per soli 2 anni non hai raggiunto questo primato, ma credimi, voglio festeggiare per te. Oggi. Come se fossi ancora qui.
Perché in realtà, credimi, non te ne sei mai andata del tutto.


LUSSEKATTER di Santa Lucia (15 pezzi circa)

350g di Manitoba
150g di farina Tipo 1
100g di lievito madre attivo
100g zucchero grezzo
250g di latte tiepido
1 bustina di zafferano
80g di burro
una presa di sale
qb uvetta nera
1 uovo
  • Nella ciotola dell'impastatrice lavorare il lievito madre con il latte tiepido, il burro fuso e la bustina di zafferano per qualche minuto prima di aggiungere le due farine, lo zucchero e la presa di sale e continuare ad impastare fino ad ottenere una massa liscia ed omogenea. Coprire con un sacchetto di plastica e far lievitare fino a raddoppiamento di volume
  • Sgonfiare l'impasto e prelevare delle porzioni da 50-60g circa, formare prima un budello e poi arrotolare le due estremità per formare le famose S. Fissare un'uvetta alle due estremità e  lasciare lievitare per altri 45 minuti circa
  • Spennellare con l'uovo allungato con un goccio di acqua (o latte) e infornare in forno preriscaldato al massimo della sua temperatura, nel quale ci sarà una teglia vuota sulla quale bisogna rovesciare un bicchiere di acqua così da creare vapore. Abbassare la temperatura del forno a 200°C e proseguire la cottura per 10-15 minuti



NOTE:
Ammetto, non il meglio. Un lievito madre ancora giovane e una "padrona" troppo ambiziosa. Ma come primo tentativo non troppo male :-)
Ricetta presa da qui.

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